Nel centro stampa l’evoluzione della stampa moderna
25/06/2008
Dalla stampa a colori alla nascita del centro stampa
La nascita della stampa a caratteri mobili ha radici ben lontane, ma possiamo collocare la nascita della stampa in senso moderno nel dopoguerra, con la nascita della stampa a colori. Ruolo fondamentale in questa evoluzione dell’arte tipografica è stato quello delle applicazioni e delle tecniche di stampa delle fotografie. Dal dopoguerra infatti le tecniche di riproduzione fotografica vengono applicate anche per la costruzione di un’altra grande invenzione quale è la fotocompositrice che fa abbandonare le precedenti macchine monotype e linotype.
La fotocompositrice permetteva di realizzare veri e propri testi visibili su un monitor permettendo inoltre di effettuare eventuali correzioni immediate prima di stampare il tutto da montare poi su fogli di acetati, pronti per essere riprodotti.
Per tutto il ‘900 si assiste ad un velocissimo processo di trasformazione nella stampa. Dopo stampa a colori e fotocompositrice negli ultimi anni del secolo si assiste ad una vera e propria rivoluzione con l’irruzione dei sistemi digitali che stravolgono ancora una volta le industrie e i laboratori di arti grafiche. Ecco quindi l’esigenza di evolvere e rinnovarsi per restare competitivi in termini di velocità e qualità, e la necessità di investire grosse somme di denaro per l’acquisto di nuovi macchinari e per l’addestramento dei dipendenti impegnati nel loro utilizzo gettando le basi per la nascita del centro stampa.
Il centro stampa digitale: editoria elettronica e stampa on-demand
Alla fine degli anni ‘80 nasce l’editoria elettronica e tutto quello che veniva prima realizzato da un grafico di una tipografia può finalmente essere fatto in tempi rapidissimi con un computer: una vera innovazione che poi porterà alla diffusione sempre più massiccia del centro stampa.
Nel 1990 la Apple di Steve Jobs lancia un computer con modalità d’uso altamente intuitivo per l’editoria elettronica che da quel momento in poi stravolgerà la stampa negli ultimi 10 anni del XX secolo. Il tutto porta ad un aumento della velocità di produzione degli stampati e quindi anche ad un aumento della loro stessa quantità. Con il computer e l’editoria elettronica, i programmi di impaginazione e di trattamento dell’immagine diventano indispensabili per qualsiasi centro stampa. Le stesse case editrici iniziano ad attrezzarsi con l’impiego di grafici interni per avere un controllo diretto sul lavoro da realizzare. Inoltre, fanno il loro ingresso nel centro stampa le macchine da stampa digitali che danno la possibilità di abbassare i costi di stampa per piccole tirature stampate con inchiostro a toner.
Il centro stampa si attrezza per le stampe on-demand ovvero libri stampati solo su richiesta, evitando in tal modo spreco di copie destinate al macero o al “mercato del sottoprezzo”. Ma cosa significa esattamente la stampa on-demand? Nei centri stampa moderni la stampa on-demand consiste nel produrre esattamente il quantitativo di stampati richiesti dal committente, nel più breve tempo possibile permettendo di produrre una certa quantità di libri solo quando servono, azzerando gli appesantimenti di magazzino.
Se l’idea è quella di produrre solo le copie vendibili o vendute perché il cliente le ha ordinate presso un centro stampa, il book-on-demand risponde a reali esigenze logistiche ed economiche: tematiche già metabolizzate e perseguite da numerose aziende manifatturiere e commerciali per la propria manualistica tecnica. Se si stampassero questi prodotti in offset, avremmo centri stampa e magazzini pieni di manuali obsoleti, da cestinare ad ogni minima variazione o a cui allegare foglietti “volanti” con gli eventuali aggiornamenti. Problematiche che vengono risolte dal centro stampa con la stampa digitale, che consente di stampare il manuale in questione nella quantità desiderata, solo quando e dove serve, con la possibilità di aggiornare testi e specifiche tecniche in ogni momento.